Skip to content

Sedazione cosciente per le cure dentali: di cosa si tratta e quali sono le indicazioni?

L’odontofobia, termine scientifico per indicare la paura del dentista, è una condizione molto diffusa. A livello mondiale, la paura invalidante del dentista riguarda dal 5 al 20% della popolazione adulta, in particolare sotto i 60 anni, e può portare, in alcuni casi, a rifiutare le cure dentali anche se necessarie. Le conseguenze? Gravissime, soprattutto quando a essere trascurate sono condizioni come la malattia parodontale.

Problematica che si manifesta anche solo nominando il professionista in questione – no, non è necessario sdraiarsi sulla poltrona – può essere affrontata ricorrendo a rimedi come la terapia cognitivo comportamentale.

La scienza, in risposta alla fobia di sottoporsi a cure dentali, ha messo a punto ormai da tempo la tecnica della sedazione cosciente (per approfondirne i vantaggi chiedendo direttamente qualcosa sulle sue peculiarità a professionisti che la applicano ogni giorno, vai al sito dello studio dentistico Vignato, uno dei più importanti in Veneto).

Di cosa si tratta? Quali sono le sue indicazioni? Scopriamolo nelle prossime righe!

 

Sedazione cosciente: di cosa si tratta?

La sedazione cosciente è una tecnica che si pone due scopi. Da un lato, ha l’obiettivo di debellare la percezione dolorosa durante i trattamenti dal dentista. Dall’altro, invece, ha lo scopo di attenuare l’ansia del paziente, che può quindi sperimentare un piacevole stato di relax, rimanendo sempre vigile e attivo.

 

Quando viene scelta?

Sono diverse le situazioni in cui si sceglie di ricorrere alla sedazione cosciente dal dentista. Questo può capitare sia nei già citati casi di odontofobia, sia quando si ha a che fare con trattamenti da effettuare su bambini.

La sedazione cosciente viene chiamata in causa, inoltre, quando si effettuano interventi al cavo orale particolarmente lunghi.

 

Tecniche

Sotto il cappello della sedazione cosciente, è possibile includere diverse tecniche. Ecco quali sono:

  • Somministrazione di anestetici e ansiolitici per via aerea;
  • assunzione dei farmaci per via orale;
  • somministrazione per via endovenosa;
  • inoculazione per via intramuscolare.

La scelta della tecnica va fatta dal medico sulla base della diagnosi del paziente e dei suoi dati anamnestici. In tutti i casi, si ha la certezza di un effetto estremamente rapido.

 

Vantaggi della sedazione cosciente per il paziente e per il dentista

La sedazione cosciente presenta, come già detto, grandi vantaggi per il paziente che, nei casi in cui l’anestesia totale è oggettivamente eccessiva, ha la possibilità di sperimentare uno stato di piacevole relax, senza avvertire alcun dolore.

Nel caso dei bambini – il ricorso alla sedazione cosciente è molto frequente sotto i 4 anni – questa tecnica permette di minimizzare fortemente il rischio di insorgenza di traumi legati al contesto dello studio dentistico e, in generale, delle problematiche a carico del cavo orale.

I vantaggi di questa tecnica riguardano pure il professionista, che ha la possibilità di svolgere il suo lavoro in tutta tranquillità e con il paziente collaborativo e sereno.

Tornando ai vantaggi per il paziente, ricordiamo che un pro indiscusso della sedazione cosciente risiede nella possibilità di riprendersi rapidamente. Una volta terminato l’intervento, infatti, il paziente può lasciare senza difficoltà lo studio del dentista.

Anche se il paziente che ha ricevuto la sedazione cosciente è, a intervento concluso, in pieno possesso delle sue facoltà fisiche e mentali, gli odontoiatri consigliano sempre, per ragioni precauzionali, di farsi accompagnare da una persona di fiducia.

Controindicazioni

Essendo un atto medico, la sedazione cosciente comporta delle controindicazioni. Tra le principali rientra lo stato di gravidanza, in particolare periodi come il primo e il terzo trimestre.

Questa tecnica non è raccomandata anche nei casi in cui il paziente soffre di problematiche respiratorie.

Ricordando ancora una volta che la decisione sull’applicazione spetta allo specialista, che deve prendere in considerazione l’anamnesi nel dettaglio, facciamo presente l’esistenza di alcune complicanze.

Tra queste, spicca la possibilità di sperimentare senso di nausea alla fine della procedura.