Il piano di marketing è un documento essenziale sia per un privato che per un’azienda immersi in un’attività di stampo economico. Uno dei primi passi da compiere per coloro che danno vita ad un’impresa, è inevitabilmente la strategia di marketing da mettere in atto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Così facendo sarà più chiaro coordinare e monitorare le varie azioni da compiere in un lasso di tempo determinato, e ciò può essere legato direttamente a un prodotto specifico, per esempio. Il piano di marketing, di fatto, è il mettere nero su bianco le concrete attività da svolgere per un’azienda.
Una volta redatto, un piano marketing viene messo a disposizione di svariate figure che devono essere messe nelle condizioni di consultarlo e comprenderlo in maniera intuitiva, al di là del fatto che si tratti di collaboratori o clienti. In questo senso le slide rappresentano la soluzione perfetta e qualora non si sia particolarmente ferrati al riguardo suggeriamo di consultare uno specialista in questo ambito – vedi Maurizio La Cava, professionista con una lunga esperienza – per imparare a creare una presentazione in powerpoint chiara ed efficace. Ma cosa deve contenere un piano di marketing per essere chiaro e comprensibile?
Le basi per redigere un piano di marketing
Il piano di marketing è indispensabile, e può essere redatto da un freelance, da un gruppo di persone che compongono il reparto di un’impresa, oppure ancora da un product manager. D’altronde, le modalità con le quali va stilato un piano di marketing dovrebbero essere introdotte in una vera e propria materia scolastica.
A seconda della tipologia di azienda e di attività da svolgere, quando si redige il piano di marketing è opportuno tenere in considerazione qual è il business di riferimento attuale ed eventualmente quello futuro; come ci si potrà distinguere dalla concorrenza; infine, è bene chiarire qual è il target di clienti alla quale ci si riferisce. Un piano di marketing efficiente deve essere realizzato seguendo diverse fasi, così da risultare chiaro e comprensibile: ecco quali.
Studiare il mercato di riferimento
In base all’attività che svolge o svolgerà l’impresa, è bene studiare il mercato di riferimento in modo tale da avere a disposizione gli elementi utili per fare previsioni. Analizzando il rapporto tra consumatori e aziende, che è pur sempre mutevole per l’apporto di nuovi strumenti o competitor, è possibile ridurre il grado di incertezza relativo ai rischi di operare sul mercato in questione. Ciò è da concretizzare avvalendosi dell’analisi SWOT, che tiene conto dei punti di forza e quelli maggiormente deboli, così come delle azioni della concorrenza, per arrivare a comprendere come differenziarsi da quest’ultima.
Definire gli obiettivi e pianificare una strategia adatta
Una volta studiato il mercato di riferimento, successivamente vanno fissati degli obiettivi di marketing, sui quali va pianificata una strategia adatta a concretizzare quanto stabilito. Chiaramente vanno indicate le priorità e gli scopi secondari, in modo da non esagerare con le quantità. Per ciò che concerne la pianificazione, essa riguarda le azioni da dover compiere per conseguire gli obiettivi dell’azienda.
Da questo punto di vista, è imprescindibile fare delle scelte razionali e reali sui prodotti da vendere, a chi venderli, a che prezzo, come distribuirli e come pubblicizzare il tutto. Insomma, tutto ciò che riguarda le 4 P e le 4 C del Marketing Mix. L’importante è stilare precisamente anche i Key Performance Indicators, essenziali per la fase finale: il monitoraggio.
Monitoraggio
Si dovrebbe, infine, presentare un powerpoint dove vengono mostrati mensilmente i risultati raggiunti. In base al monitoraggio, che potrebbe anche essere effettuato nel lungo periodo (a seconda delle campagne stabilite), si possono ricavare informazioni utili a formulare delle nuove strategie adeguate. Tuttavia, grazie agli strumenti moderni, è possibile ridurre i tempi di monitoraggio ed effettuare tale operazione anche quotidianamente.