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La storia del vino Sassicaia

Italia e Francia da sempre rappresentano gli emblemi della cultura del Vino nel mondo. Tante sono le scoperte e innovazioni da attribuirsi a una o all’altra e tante le rivalità e voglie di primeggiare.

È francese ad esempio l’idea di mescolare uvaggi tipici di Bordeaux (Cabernet Sauvignon e Merlot) e ottenere dei straordinari vini detti appunto Bordolesi in grado di affinare in legno per lungo tempo e acquisire caratteristiche di finezza ed eleganza prima sconosciute. Fu il Marchese Mario Incisa della Rocchetta il precursore di tale tecnica di produzione in Italia. Tornando dai suoi lunghi soggiorni in Francia trovò nella Tenuta San Guido, le condizioni di terreno e clima ideali per  realizzare il suo sogno: un vino pari ai Bordeaux francesi.

Il Marchese, che conosceva bene i territori della Greves di Bordeaux, notò subito la somiglianza morfologica tra questi e una zona molto sassosa della Tenuta, per l’appunto detta Sassicaia. Riprese i trattati di viticoltura ed ampelografia di un suo antenato. accettò la sfida di dar vita in una zona dal profilo vinicolo sconosciuto come Bolgheri, un vino rivoluzionario utilizzando Cabernet e barriques.

Inizialmente questo vino non ebbe giudizi positivi e veniva bevuto solamente nella Tenuta, ma il Marchese non demorse nel suo obiettivo. Aveva capito che consumato giovane il Sassicaia, conservava dei piccoli difetti che si trasformavano in vere e proprie virtù in seguito all’affinamento in botte. Grazie all’aiuto dell’enologo Giacomo Tachis, riusci’ a creare il primo dei SuperTuscan, frutto del desiderio di rinnovamento e d’internazionalizzazione. Nel 1968 il mercato accoglie la prima annata del Sassicaia. Dieci anni dopo sulla nota rivista internzionale Decanter si scrive di come durante una degustazione alla cieca tra 32 dei migliori Cabernet al mondo, il Sassicaia si posizioni al 1° posto.

Nel 1983 ottiene la denominazione “DOC Bolgheri Sassicaia” ad indicare unicamente quei vini provenienti unicamente nella sottozona Sassicaia, con composizione pari all’80% di uve Cabernet Sauvignon e fino ad un massimo del 20% di uve a bacca rossa registrate per la Regione Toscana. Una denominazione Doc esclusiva della Tenuta San Guido.

Nel 1985, un anno memorabile, ottiene il massimo dei riconoscimenti al concorso Grand Jury Europèen con i Grandi Crus di Bordeaux.

Bere Sassicaia ai nostri giorni non è solo degustare un vino dalle caratteristiche superlative, rappresenta la massima espressione del vino made in Italy d’eccellenza, che punta a valorizzare la passione per il proprio territorio, innovazione e continua  ricerca di perfezionamento.