E si, come tutti gli anni, la sessione d’esami universitari invernale è un’esperienza del tutto nuova per le matricole fresche di iscrizione.
In questo articolo esploreremo alcuni consigli generali per organizzare al meglio il proprio studio e per affrontare la prima sessione d’esami cercando di ottenere il massimo!
Ma prima esploriamo un attimo le differenze fra lo studio nelle scuole superiori e lo studio all’università. Sei pronto? Sei pronta? Cominciamo!
Differenze nel metodo di studio fra liceo e università
Qualsiasi sia il tuo indirizzo di studi, l’università e le superiori sono profondamente diverse.
Se alle superiori siamo tutti i giorni in aula per diverse ore e mano a mano che proseguiamo nell’anno scolastico, affrontiamo interrogazioni e compiti in classe che concorrono a formare il voto di media che finirà in pagella, all’università tutto questo non c’è.
Lo studio universitario infatti è strutturato per materie e per sessioni. Ogni semestre si seguiranno solo alcune lezioni di specifiche materie e al termine del periodo delle lezioni vi è una sessione d’esame, con diversi appelli, per provare le proprie conoscenze acquisite nei mesi precedenti.
I voti dei singoli esami concorrono a formare la media per il voto di partenza nella seduta di laurea, dove si discuterà una tesi e verranno assegnati dei punti aggiuntivi.
Quale metodo di studio?
Per questo motivo il metodo di studio è sicuramente un fattore molto rilevante. Un bravo studente delle superiori potrebbe trovarsi in difficoltà all’università, o viceversa.
Certo se si parte con delle ottime basi per quanto riguarda la comprensione e l’apprendimento di ciò che si studia, si è un passo avanti, ma se non si trova la giusta organizzazione e non si è capaci di gestire un carico di studio molto elevato in breve tempo, ecco che la prima sessione può essere traumatizzante!
Come suggerito sul blog per studenti www.studentetop.it un rigoroso metodo di studio per l’università dovrebbe seguire 3 principi:
- Pianificazione del tempo: pianificare la sessione d’esami e programmare rigorosamente cosa e quando studiare è fondamentale per non impazzire nell’affrontare il carico di studio;
- Organizzazione e tecniche di studio: sapersi concentrare nel modo corretto, saper gestire lo stress, riassumere o schematizzare nei modi giusti, memorizzare grazie alle migliori tecniche. Ci sarebbe tanto da dire, ma il succo del discorso è che non puoi lasciare il tuo studio al caso leggendo e ripetendo senza metodo;
- Performance dell’esame: come ripeti quando hai un esame orale? E come gestisci uno scritto, con esercizi, domande a crocette e il tempo che scorre velocemente? Anche qui, l’improvvisazione non è un alleato su cui contare per prendere ottimi voti all’università.
Un metodo di studio universitario ha quindi una serie di step oggettivi (che non dipendono dalla materia) del quale dobbiamo preoccuparci.
Organizzare la sessione d’esami
Veniamo quindi alla prima vera difficoltà delle matricole, il pianificare e organizzare la sessione d’esami.
Normalmente nella maggior parte delle università italiane la sessione invernale si svolge fra gennaio e febbraio.
Una materia di norma ha 3 appelli possibili per permettere allo studente di svolgere l’esame e spesso (dipende da ateneo ad ateneo) c’è un limite di 2 appelli su 3, questo significa che se provi una volta e vieni respinto/a, hai un altro tentativo di superare l’esame nella stessa sessione.
È bene ricordare che se nell’arco dell’anno non si superano tutti gli esami, c’è la sessione riparatoria di settembre e, in ogni caso, si passa all’anno successivo con un numero minimo di crediti che non è il totale dell’anno, quindi non disperarti se uno o più esami vanno male, potrai recuperare!
Il timing degli esami
Il consiglio che ti diamo è quello di preparare e dare in contemporanea un esame difficile e uno più semplice e farli al primo appello e poi dare di nuovo un esame difficile e uno più facile al terzo appello, tenendoti quindi un mese intero per lo studio di quelle 2 materie.
C’è chi preferisce dare prima gli esami difficili così se non riesce a studiarne uno semplice ha comunque incassato più crediti (CFU) e avrà la vita più semplice nella sessione di recupero a settembre, o chi invece punta sulla quantità cercando di portare a casa più esami possibili (fregandosene pure del voto).
Secondo noi quest’ultima strada è la meno proficua e intelligente, quindi non seguirla.
Prima sessione d’esami? Non preoccuparti!
Voglio dedicare 2 parole all’ansia da esami. La prima sessione d’esami è sicuramente la peggiore come impatto emotivo. Si vedono studenti piangere, studenti rinunciare e quant’altro.
Vuoi un consiglio? Buttati, prova, studia e dai l’esame. Se non lo passi, amen, ci riproverai. Ma devi superare il primo blocco. Devi scoprire cosa hai di fronte a te, come funzionano le sessioni e gli esami. Sii curioso/a, divertiti nel preparare i tuoi esami. Non dar modo all’ansia di bloccarti, altrimenti il tuo percorso partirà veramente male.